1 Agosto 2019

Itinerario architettonico a Trieste: alla scoperta dello stile Liberty

Luoghi più o meno conosciuti da vedere passeggiando per la città

Passeggiando per le vie di Trieste, forse non sempre ci si rende conto di quanti palazzi in stile Liberty ci siano. Sicuramente l’occhio cade più facilmente sulle architetture imponenti in stile neoclassico o eclettico che caratterizzano molti dei palazzi di rappresentanza della città.
L’architettura Liberty a Trieste è stata impiegata quasi esclusivamente in edifici residenziali e sono quasi inesistenti gli esempi di questo stile in palazzi di diverso utilizzo. C’è da dire che l’avvento del Liberty a Trieste fu vissuto anche come una questione politica: da una parte gli irredentisti che guardavano all’Italia e criticavano questo stile nuovo, frivolo e caratteristico delle città dell’Impero Austroungarico. Dall’altra chi invece volgeva lo sguardo a Vienna e alla Mitteleuropa e alle innovazioni stilistiche dell’epoca.

L’itinerario Liberty a Trieste spesso porta in zone un po’ decentrate, in quartieri residenziali dove è difficile capitare se non con il vero intendo di andarci, ma vale la pena ogni tanto fare due passi in più per ammirare qualche gioiello nascosto.

Liberty: stile che si afferma tra fine ‘800 e primo ‘900 caratterizzato da linee curve e sinuose, motivi ornamentali naturalistici derivati da fiori e piante e dal gusto per l’arte dell’Estremo Oriente. Lo stesso stile, con piccole varianti a seconda dei paesi, ha assunto terminologie diverse: Art Nouveau in Francia, Modern Style in Inghilterra, Jugendstil in Austria e Germania.

 

Casa Basevi

 

Il mio itinerario Liberty parte da Via San Giorgio 5. Poco lontano dall’entrata del Museo Revoltella, c’è un palazzo che solo di recente ha attirato la mia attenzione. E’ una casa costruita sull’angolo di una strada, di un color arancione acceso e con delle bellissime finestre in legno rossiccio. E’ stata costruita nel 1903 dall’architetto Eugenio Geiringer. L’intero edificio è abbellito da ghirlande, medaglioni e motivi floreali.

Casa dei Mascheroni

 

Per arrivare davanti alla Casa dei Mascheroni bisogna camminare un po’. Siamo in Via Tigor 12 dove si nasconde un vero tesoro Liberty, poco conosciuto anche dai triestini.
Se decidete di venire fin qui, vi consiglio di avere un po’ di pazienza e di aspettare che un inquilino della casa vi faccia entrare nell’androne perché è oltre al cancello in ferro battuto che si trova il vero tesoro. Io ci sono stata due volte e ho sempre incontrato persone molto gentili che non solo mi hanno fatto entrare per fare le foto, ma mi hanno anche dato un po’ di informazioni utili.

Purtroppo l’edificio è in pessime condizioni, la facciata verrà restaurata a breve, mentre l’androne, che necessita di un intervento speciale, ancora non si sa quando sarà rinnovato. Nonostante ciò, questo luogo ha un grande fascino e merita davvero di essere visto.

Casa Bartoli

 

Ritornando verso il centro cittadino, mi dirigo a Piazza della Borsa dove si trova la bellissima Casa Bartoli che viene chiamata popolarmente Casa Verde. Costruita nel 1905 da Max Fabiani, è caratterizzata dalle decorazioni a cascata di motivi naturalistici e dai bellissimi balconi di ferro dipinti di verde.

Già all’epoca i piani inferiori erano adibiti a magazzini e a locali commerciali proprio come oggi. La veranda che si trova sopra ai negozi, era invece utilizzata come giardino d’inverno di un ristorante kosher, al tempo molto frequentato, chiuso negli anni ’30.

 

Casa Terni

 

Mi sposto di poco per arrivare in una zona pedonale dove sorge l’edificio Liberty per eccellenza di Trieste. Sono in Via Dante Alighieri 8 ed è impossibile non notare la facciata di Casa Terni. Io non posso fare a meno di fermarmi a guardarla ogni volta che mi ci trovo davanti. La casa fu progettata dall’architetto Romeo Depaoli nel 1906 e le sculture sulla facciata principale, che sono il suo tratto distintivo, sono opera di Paolo Rathmann.

Una curiosità: Casa Terni viene chiamata anche Casa Smolars perché al piano terra aprì la prima sede della famosa cartoleria che fino a un paio di anni fa era ancora in attività nella sede di Via Roma.

 

Casa Polacco e Palazzo Upim

 

Rimanendo in zona, da Piazza della Borsa mi incammino su Corso Italia. Circa a metà del corso sulla destra c’è il palazzo della sede storica dell’Upim. Le decorazioni in stile Liberty che si trovano nella parte inferiore, sono state realizzate dal pittore triestino Pietro Lucano. Poco più su c’è Casa Polacco che prende il nome dalla signora Gisella Polacco che ne fu la committente. Esattamente come per Casa Terni, qui ritorna la collaborazione tra l’architetto Depaoli e l’artista Rathmann. Si dice (ma non posso garantire sulla veridicità di questo gossip d’altri tempi) che le due donne scolpite in cima al palazzo abbiano le sembianze delle due amanti dello scultore.

 

Cinema Ambasciatori e Via Giulia

 

Mi allungo fino al Viale XX Settembre, dove è sempre piacevole passeggiare e arrivo fino al numero 35 dove oggi c’è il Cinema Ambasciatori. Quando fu costruito il palazzo questo spazio era stato progettato per ospitare un teatro. Sfortunatamente tutto l’assetto interno e gli arredi originali sono andati distrutti quando nel 1951 la sala fu riadattata per diventare un cinema. Rimane comunque l’esterno da ammirare con le imponenti sculture sempre opera di Paolo Rathmann.

Rimanendo in zona si può arrivare fino a Via Giulia dove, all’angolo con Via Galilei Galilei, c’è un altro stupendo palazzo Liberty. Diciamo che un restauro male non gli farebbe, ma a parte questo, la ricchezza dei decori è sorprendente.

 

Via Commerciale

 

Bisogna spostarsi un po’ per arrivare in Via Commerciale, ultima tappa dell’itinerario. Nella prima parte della via c’è un concentrato di Liberty eccezionale. Basta camminare con lo sguardo rivolto verso l’alto per scoprire dettagli e decorazioni incredibili. Ornamenti floreali, portoni in vetro colorato, affreschi bucolici e statue di fauni e ninfee. Una passeggiata che vale sicuramente la pena.

 

Anna Scrigni 

 

 

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