6 Agosto 2020

Meravigliosa Grado: ecco cosa fare

L’isola del sole splende in Friuli Venezia Giulia

...mettetevi comodi, impugnate un sacchetto di popcorn e leggete questo articolo che, vi avviso fin da subito, non sarà breve. Ma per raccontarvi al meglio e con dovizia di particolari cosa ho combinato a Grado devo partire dall’inizio.

Correvano i favolosi anni ’80. Ero ancora una bambina e questa era la meta domenicale delle mie vacanze estive in famiglia: ero fortunella e lo so, perché da quando finiva la scuola ai primissimi giorni di settembre mi trasferivo qui in una bellissima casa sul mare. Natura incontaminata, cinciallegre, scoiattoli e splendidi alberi da frutto: e ancora, pini marittimi da cui raccogliere i pinoli per poi farci un meraviglioso pesto con il basilico dell’orto...un profumo che mai, mai potrò scordare.

Non esagero se dico che per me Grado era paragonabile all’Eden 🙂 Qui non mancava nulla. Ehm, va bene, forse l’unica pecca era la mancanza di compagnia, perché le uniche persone con cui potevo scambiare quattro chiacchiere erano la mia famiglia, le vicine di casa, i cuginetti e un anziano pescatore che passava da quelle parti con la sua barchetta. Ma crescendo…

Beh, crescendo Grado era diventata il ritrovo dei compagni di classe! E non vi dico che fatica tornare alla normalità quando le vacanze estive terminavano: era davvero difficile scendere dalla giostra. Mia madre ancora oggi mi dice che a settembre doveva letteralmente addomesticarmi di nuovo perché durante l’estate mi trasformavo in una selvaggia! A tal proposito, provate ad immaginarvi la sottoscritta che, dopo un’estate di follie, ritornava tra i banchi della scuola Montessori: le suore mi avranno un po’ odiata, diciamo la verità. Dovevano tenermi a bada mentre io ero impegnata a raccontare ai miei amici esperienze e aneddoti estivi.

E poi, come vi dicevo, a Grado ci si andava la domenica. Come? Con la barca mare permettendo, via terra se le condizioni meteo erano avverse (e di quelle volte in cui si partiva con il sole e si rientrava con le onde da tempesta, ne vogliamo parlare?). C’era una tabella di marcia precisissima. Spiaggia tutto il giorno, tappa gelato da Pancera e shopping nelle boutique con mamma che qui, inevitabilmente, acquistava il vestito per il Capodanno (sì, in agosto...meglio portarsi avanti).

Dagli anni Ottanta passiamo ai Novanta. Niente più famiglia al seguito (ero ormai grandicella) e a Grado ci si arrivava con il Saita, il bus da una cinquantina di posti che faceva la spola tra Trieste e la città del sole: ci venivo sempre col solito gruppetto previa, quasi sempre, autorizzazione di mamma…

La volete sentire l’ultima? Diventata a mia volta mamma, quando Giovanni compie due anni decidiamo di portarlo a Grado. Lo sapete come è fatto Giovanni, no? Biondo, occhi azzurri e carnagione bianco latte...insomma, la sabbia gli irrita gli occhi, in poche ore diventa fucsia...farmacia, casa e addio Grado 🙂

Dopo questo preambolo d’obbligo arriviamo ai giorni nostri. Un mese fa mi telefonano da uno stabilimento di Grado spiaggia vecchia (quella chiamata Costa Azzurra, per intenderci) che mi ospita per una giornata intera; ci arrivo con la bici elettrica e scopro una zona di questo posto che non avevo mai frequentato.

Mi sdraio sotto ad un gazebo in prima fila, vado a fare il bagno (udite udite, senza camminare chilometri!), conosco tante persone simpaticissime, pranzo, mi rifaccio gli occhi, riassaporo la classica fetta di cocco in riva al mare e...non riesco a salire sul Delfino Verde per il rientro! Per colpa di chi? Di cosa, semmai. Vengo infatti rapita dalla golden hour, l’ora perfetta in cui la luce si tinge di un arancio dorato e la temperatura si abbassa: gli schiamazzi dei bambini si placano, gli ombrelloni si chiudono, le brandine sulla spiaggia sono tutte sull’attenti e ben ordinate. La musica si alza.

Insomma, per farla breve decido di rimanere la notte qui perché non riesco a separarmi da questo incanto...e un piccolo ma grazioso B&B mi apre le porte. La sera decido di concedermi un’uscita: sono sola ma non sola. Qui in 24 ore ho conosciuto tantissime persone! La notte finisce e l’alba arriva, devo ripartire. Delfino Verde e si torna a Trieste 🙂

Ma lo sapete come sono fatta, no? Tempo due settimane e ci ritorno, questa volta su una canoa alla scoperta dalla Laguna di Grado; mi accompagnano due guide naturalistiche e una canoa canadese. Le zanzare non mi assalgono nonostante i miei timori e l’Autan (ero prontissima a premere il “grilletto” all’impazzata) rimane nella tasca della giacchetta.

Vedo cavalli bianchi, un susseguirsi di uccelli di cui non conosco il nome (riconosco a malapena un cigno e un cormorano): un paesaggio che mi riporta con la mente alla Camargue e al Parco Naturale Kopački Rit della Slavonia.

INFO > GITA IN CANOA https://grado.it/it/eventi/seataste-in-canoa-allisola-di-cona/

Ma a me non basta mai e sette giorni dopo sono di nuovo da queste parti per conoscere il territorio circostante. La mia primissima tappa è Aquileia, luogo pieno di storia; la visita agli scavi è d’obbligo, meglio se accompagnati da una guida...non vorrete andarvene più!

Ho persino camminato a piedi nudi sul basato di un decumano 🙂 Guardate che vi sento, eh! State dicendo “Decu che?”. I decumani erano strade principali fatte di ciottoli di pietra grandi dai 40 ai 60 cm. Ma voi l’avreste mai detto che Aquileia arrivò a contare 100mila abitanti? Un magnifico porto fluviale che, nel 452 Dopo Cristo, venne spazzato dal temibile Attila. Chi vi sopravvisse dovette per forza di cose trasferirsi a Grado...fu solo con Francesco Giuseppe che iniziarono i primi scavi per riportare alla luce lo splendore di questa città.

INFO > L’ARCHEOBUS da Grado ad Aquileia con visita guidata, degustazione e capatina al Cocambo (UNICA FABBRICA DEL CIOCCOLATO in FVG) con tanto di abbinamento vini. 10 euro a persona https://grado.it/it/eventi/archeobus/

Qui ho non solo assaggiato delle cioccolate deliziose, ma anche scoperto la storia della lavorazione di questo ingrediente favoloso. Che bontà.

Ritornata a Grado che faccio? Shopping, ovvio! Entro ed esco da graziose boutique mai a mani vuote: nessuno mi può fermare anche perché trovo i saldi 🙂 e come si fa a dire di no? Ora riesco a capire benissimo perché mia madre veniva qui a scegliere il vestito per Capodanno.

Altro giro, altra corsa. C’è ancora tempo e voglio spremere queste giornate più che posso, dunque decido di passare al giro delle enoteche.

INFO > WINE TOUR (https://grado.it/it/eventi/wine-tour/ ) 4 calici accompagnati da una tartina e un cocktail. Prezzo? 15 euro.

Le ore passano talmente veloci che nemmeno me ne accorgo. La compagnia poi, ottima! Al gruppo di degustazione si sono aggiunte due ragazze del posto super simpatiche...insomma, super. Ottima la selezione di vini e ottime le chiacchiere.

Ma lo sapete che Grado è nota anche per le sue botteghe artigiane? E volete che io, dico io, non ci vada? Se mi conoscete bene sapete che questa è una delle mie più grandi passioni.

INFO > TOUR GRATUITO DI 4 BOTTEGHE ARTIGIANE https://grado.it/it/eventi/walking-tour-delle-botteghe-artigiane/

Grazie  a questo giretto conosco un poker di realtà locali tra orafi, scultori, pittori, incisori e fotografi...che vena artistica questi gradesi!

Quello che mi affascina davvero è vedere quanto poco conoscevo di questa piccola e graziosa perla: mi ero limitata al mare, alla spiaggia e a qualche ristorantino. E Invece rimango davvero stupita. Affascinata da luoghi meravigliosi e dalla cordialità e gentilezza della gente.

Dopo una cena a base di ottimo pesce deliziosamente presentato e cucinato mi aspetta un’ultima “fatica”.

INFO > UNA VISITA GRATUITA GUIDATA PER GRADO VECCHIA https://grado.it/it/eventi/visite-guidate-gratuite-in-centro-storico/

...alla fine cado fra le braccia di Morfeo. Ma la sveglia suona prestissimo perché alle 7, nella location del Parco delle Rose, c’è una lezione di yoga!

INFO > UNA LEZIONE GRATUITA DI YOGA https://grado.it/it/eventi/yoga/

Per scoprire tutte le attività organizzate a Grado, date un’occhiata a questo link https://grado.it/it/eventi/?month=2020-01&day=4

Non manca davvero nulla. O forse sì? Eh, non posso proprio andarmene senza imparare a fare il classico boreto 🙂

INFO > IMPARARE A CUCINARE IL BORETO (e gustarlo, ovviamente, con un buon bicchiere di vino). 40 euro a persona e passa la paura. https://grado.it/it/eventi/dietro-le-quinte/

Io sono stata dietro le quinte di una VERA cucina con Antonella che, oltre ad insegnarmi questo piatto tradizionale, me ne ha pure raccontato la storia. Il boreto nasce nei casoni dei pescatori, quando veniva da loro preparato con il pescato invenduto del giorno (quindi pesce poverissimo): una prelibatezza unica, sempre servito con la polenta.

E così è giunta la nostra virtualissima golden hour. Il giorno ci saluta e questo bel viaggio finisce…

Prima di chiudere permettetemi di ringraziare ancora una volta tutte le persone che ho incontrato durante questi giorni: mi hanno accolta con gentilezza ed entusiasmo. Non posso proprio dimenticarlo, anche perché non dimentichiamoci che i posti sono fatti prima di tutto di PERSONE.

Grazie Grado, Grazie Mammoli e Mammole. A presto!

Chiara

Foto Lara Perentin

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