26 Aprile 2018

1883 Restaurant & Rooms, a Cervignano un convento del Seicento si rifà il look

Tre trentenni tengono le redini di questo spettacolo culinario

Come spesso accade tutto nasce per caso.

Qualche mese fa mi trovavo a Milano per Identità Golose davanti al banchetto di Andrea, produttore della Rosa di Gorizia (Azienda Agricola Lucia), quando è arrivata Kiara, una bellissima ragazza triestina poco più che trentenne.

Mi è stata presentata da Andrea stesso come una bravissima ristoratrice ed è sempre in quella occasione che mi è stata raccontata un po’ della sua storia e della sua magnifica Osteria di paese a Cervignano. “Appena trovo uno spazio disponibile passo a curiosare”, mi ero detta.

Quell'occasione è finalmente arrivata qualche sera fa. Inserisco nel navigatore Via del Mercato 3 a Cervignano del Friuli e in meno di un’oretta eccomi arrivata!

Mi trovo davanti ad uno stabile d’epoca su tre piani, con serramenti d'antan color verde scuro che spiccano sulla parete giallina, e sopra ad una porta di legno dipinta vedo la scritta 1883! Ma allora siamo nel posto giusto! Per un attimo ne avevo dubitato 🙂

Il pavimento sale e pepe perfettamente conservato, un lunghissimo bancone di legno tipico delle osterie di una volta, poltroncine e mobili antichi si mescolano in un’armonia di colori che abbracciano i toni del legno, del bianco e del blu balena. Le travi a vista sopra la mia testa sono state dipinte di bianco e dietro al bancone la pietra incornicia a colpo d’occhio l’ingresso del ristorante.

Avviandosi verso le due sale e la cantinetta si respira il sapore di un locale rusticamente chic, i tavoli di legno finemente apparecchiati da un semplice ma sofisticato runner di carta grossa, orchidee e giacinti, candele e tovagliolo di cotone creano una mise en place davvero stupenda.

Da qui si accede ad un piccolo angolo esterno non ancora allestito...d’altra parte il caldo è esploso all’improvviso solo due giorni fa!

Ma qui, sotto la pergola, si gode di un bellissimo angolino dove nella bella stagione si riesce persino a sentire il profumo del mare. Incredibile.

A guidarmi alla scoperta di questo locale e raccontami la sua storia è proprio Kiara; nel Seicento questo luogo era un convento successivamente diventato osteria di paese. Dopo un susseguirsi di proprietà e gestioni, arriva pure il lascito ereditario alla Chiesa da parte di una famiglia; solo due anni fa i locali che ospitano 1883 arrivano nelle mani di questa giovane ragazzi triestina.

In quest’avventura Kiara (che all’anagrafe è Chiara, ma sua mamma quando lei era ancora piccola diceva “Kiara con la K”) non corre sola, ma accompagnata da una squadra già rodata nel locale dove lavorava precedentemente a Gredič. Stefano e Marco sono due trentenni. Il primo è un Super Chef; il secondo è un perfetto esperto di vini e presenza indispensabile in sala.

E poi c'è lei, eclettica, amante della cucina ma ancor più dei dolci, si appassiona e si avvicina al mondo della pasticceria...e infatti tutti i dessert di 1883 sono farina del suo sacco.

Io come al solito mi dilungo troppo, perciò spero che le fotografie di Andrea vi rendano subito l’idea di quello che il mio occhio ha visto in questo posticino: ora procediamo con quello che il mio palato ha avuto il piacere di assaporare!

Tutto inizia con una chiacchiera al bancone accompagnata da un aperitivo, un ottimo prosecco millesimato 100% Glera di Italo e Lorenzo Tormena di Colbertaldo; scivola giù meglio dell'acqua e mi prepara alle frittelle di zucca e ricotta affumicata di pecora, al lardo di Patanegra con salsa di olive e cioccolata (commovente, se ci andate VI OBBLIGO A PROVARLO), e alle olive marinate con agrumi e spezie e formaggio vaccino stagionato nel fieno con gelatina allo Schioppetino.

Il preludio è perfetto, mi fa pensare subito ad una cucina che tiene un piede in Friuli ma che allo stesso tempo infila il naso fuori dalla regione, dove l’importante è il prodotto che deve esser assolutamente eccellente!

A ruota segue una battuta al coltello di Pezzata Rossa Friulana, adagiata su una stracciatella di bufala con scorza di limone grattugiata, cicoria saltata, pomodoro secco e tozzo di pane.

Io ho già il sorriso sulle labbra, continuo a ripetere “Buonissimo, bellissimo, stupendo” e non mi sono ancora seduta a tavola 🙂

Nel momento stesso in cui mi accomodo ecco arrivare un piccolo crostino di pomodoro secco del Cilento con fagiolo di Controne: i sapori del Salento arrivano in Friuli.

Partiamo con la cena vera e propria? Bene. E allora vi presento l’evoluzione del baccalà.

Baccalà al naturale condito solo con olio e pepe, marinato con miele al tartufo, timo e scorze di agrumi, ancora marinato ma rivisto in chiave cocktail con una granita di Campari ed arancia.

Accompagno tutta la mia cena con un solo – ahimè - bicchiere di vino (alla patente ci tengo!), un Friulano del 2016 di Colle Duga.

Andiamo avanti? Bene. Arriva lo spaghetto di Gragnano con ragù di sogliola tostata ed aglio orsino, ricotta e zafferano. Non crediate che l’aglio influenzerà la vostra cena, perché posso assicurarvi che il piatto era delicato e l’aglio si percepiva solo di sottofondo. Buonissimo connubio di sapori e di stagionalità!

E poi ecco il secondo, la regina dei mari, un pesce che a me piace tantissimo e che era da molto tempo che non assaporavo: l’ombrina su crostone di pane grigliato e condito, accompagnato da bieta scottata e salsa alle cozze.

Anche questo piatto, come gli altri, è risultato delicato, armonioso, curato e dai sapori fini e cortesi.

Mi sono dilungata troppo come al solito, scusatemi, manca ancora il dolce ed una piccola chiusura finale. Abbiate pazienza.

Sono stata sedotta da una meravigliosa Zuppa inglese rivisitata dalle mani di Kiara.

Namelaka al cioccolato fondente (si tratta di una crema-mousse leggera e ultra cremosa, invenzione di un pastry chef Giapponese), Pâte à bombe al mascarpone, crema di nocino e biscotto bagnato nell'Alchermes.

Ottima anche questa portata, una cosa che spesso non amo è chiudere la cena con dolci troppo zuccherini che rovinano completamente tutti i ricordi delle pietanze precedenti. Ma non è stato questo il caso, anzi!

Qual era il saluto finale? Per questo dovete chiudere gli occhi ed improvvisamente vi troverete a Linz, con la Linzer Torte scomposta di Kiara. IMPRESSIONANTE!

Ho avuto la fortuna di andare a Linz qualche anno fa e di assaporare la torta nella sua originale ricetta e posso garantirvi che poter rivivere gli stessi sapori “al cucchiaio” è stato veramente straordinario.

Quasi dimenticavo…1883 Restaurant & Rooms (1883 è l’anno della prima licenza della mescita di bevande) offre, come suggerisce il nome, anche sei camere molto accoglienti.

Ora rimane a voi scoprire e provare quello che vi ho raccontato.

Uno non crede mai nell’esperienza degli altri, e viene convinto soltanto in modo molto graduale dalla propria.”
(Victoria Sackville-West)

Ah sì. Prima che me lo chiediate, il mio look della serata è stato curato interamente da Être Concept Store, il mio negozio preferito. Alla prossima avventura!

Ph. Andrea Zangrando

 

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