23 Gennaio 2020

Friuli Venezia Giulia tra passeggiate, trekking e...

Dal sentiero Gemina al campanile delle Dolomiti, passando per l’Alpe Adria Trail

...ed eccomi di nuovo qua! Non sentivate la mia mancanza? Oggi proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta di ALCUNI degli itinerari più belli per passeggiare e stare a contatto con la natura. E la meta di questa seconda puntata è il Friuli Venezia Giulia, terra meravigliosa che in un unico abbraccio racchiude mare e montagna. Io suggerirei di partire immediatamente!

Iniziamo con l’antipasto, che dite? Inutile dirvi che anche in Regione è possibile affrontare l’Alpe Adria Trail (ve ne ho parlato giovedì scorso, ricordate?), progetto transnazionale che tocca Italia, Slovenia e Austria: 43 tappe complessive, ciascuna di 20 chilometri, che vi porteranno alla scoperta di un paesaggio pazzesco. Lungo tutto il tragitto verrete guidati da una efficiente cartellonistica e da servizi informativi e di accoglienza. Insomma, si tratta di un itinerario davvero ben strutturato. La parte che interessa il territorio italiano vede le Valli del Natisone, Cividale del Friuli, il Collio, il Carso triestino e Muggia.

Proseguo random con qualcosa di facile approccio, alias il sentiero Gemina, un itinerario che si sviluppa lungo alcune strade poderali che, in un tempo lontano, venivano utilizzate come vie secondarie e di servizio per le attività agricole. Ci troviamo sul Carso e questo percorso ha inizio da Malchina (o meglio, è consigliabile partire da qui) per arrivare sino a Sgonico: durante questa piacevole camminata incrocerete tra le altre cose il borgo di Slivia, San Pelagio e la Grotta Azzurra, cavità profonda 46 metri che si sviluppa per circa 225 metri.

Non voglio proporvi la solita minestra, dunque non vi elencherò classici come il Sentiero della Salvia, il Rilke e compagnia bella. Sappiate solo che in calce al pezzo troverete un paio di link per leggere ciò che ho scritto in passato a riguardo! 🙂

Per conoscere tutti percorsi in Regione vi consiglio invece di dare un’occhiata qui https://www.turismofvg.it/

Orbene, è giunto il momento di spostarci in montagna, più precisamente nella splendida Carnia. A chi si è affacciato da relativamente poco sul mondo del trekking non posso non consigliare il sentiero delle pianelle, percorso che si snoda da Sauris di Sopra a Vico di Forni di Sopra; per raggiungere la destinazione finale dovrete scendere lungo la strada indicata dal segnavia CAI 209, perdendo quota. Una volta passato il torrente Lumiei tornerete a salire verso il lago di Mediana e Casera Mediana: qui, dalla malga e osservando sempre il sentiero CAI 209 in direzione Forca di Tragonia, vi ritroverete a scendere verso l’omonima casera. In poco tempo raggiungerete la meta del vostro viaggio.

Bello ed evocativo pure il Pian delle Streghe (ve ne avevo parlato qui), luogo avvolto da leggende e misteri, citato persino da Carducci: si parte a metà strada tra Cercivento di Sotto e Cercivento di Sopra imboccando la strada che si stacca dalla statale, procedendo in direzione Tenchia. Una volta lasciata l’auto nei pressi del Pian delle Streghe, proseguite sulla strada sterrata o sul sentiero CAI 154 fino a raggiungere la vetta del Tenchia. Meraviglia.

Cambiamo musica e arriviamo tra le malghe dell’altopiano del Montasio, percorso che si sviluppa proprio alle falde del Montasio, il re delle Giulie: si parte da Sella Nevea, in prossimità della Caserma della Guardia di Finanza, e si risale un piccolo tratto della pista da sci tenendosi sulla destra (il sentiero CAI di riferimento è il 625). Il tragitto prosegue tra la vegetazione boschiva, direzione Casera Cregnedul di Sopra: da qui dovrete poi imboccare il sentiero CAI 624 che attraversa l’altopiano. I dettagli dell’intero itinerario li trovate a questo link

...e adesso un vero gioiello. Il campanile delle Dolomiti (o, più correttamente, della Val Montanaia), vetta simbolo del parco delle Dolomiti Friulane. Si tratta di un torrione più unico che raro che si erge in solitudine, ben discosto dalle pareti, nel cuore di un affascinante catino dolomitico nella alta Val Montanaia. Raggiungerlo, per ovvi motivi, è un’impresa riservata a soli alpinisti. Ma c’è un ma! Eh sì, perché anche noi comuni mortali possiamo ammirarlo da vicino (non scalarlo!), approcciandoci al sentiero CAI 353. CHE SPETTACOLO 🙂

Voglio chiudere questo articolo con qualcosa di più semplice e, forse, alla portata di tutti. Sto parlando del percorso che va dall’obelisco di Opicina ad...Aurisina (la rima non è voluta, perdonatemi!), un tracciato che vi porterà alla scoperta del Carso attraverso la sua natura e i suoi borghi! L’itinerario riprende il tratto centrale del sentiero CAI 1: si parte appunto dall’obelisco e si prosegue lungo la Napoleonica, il cui nome esatto è strada Vicentina, fino a raggiungere il centro abitato di Prosecco. Da qui, con una breve deviazione, giungerete alla vedetta d’Italia: ritornati sul percorso incrocerete Contovello, antico borgo carsico di pescatori che gode di una posizione davvero privilegiata. Lungo il percorso incontrerete pure il bosco San Primo, Santa Croce e la torre di sollevamento (Liburnia) dell’antico acquedotto di Trieste; e poi ancora la vedetta Weiss che porta il nome della giovane alpinista triestina che, nel 1978, cadde sulle Pale di San Martino. A questo link potete trovare l’itinerario ben dettagliato.

 

 

Ed è così che, anche questa volta, siamo giunti alla fine di questo viaggio. Per la prossima puntata ho in serbo per voi altre mete imperdibili...preparatevi perché ne vedremo delle belle! Alla prossima!

P.S.

Ecco qui i due link che vi avevo promesso...ciao!

Alla scoperta del Carso tra storia, natura e panorami mozzafiato 1/2

 

Alla scoperta del Carso tra storia, natura e panorami mozzafiato 2/2

 

 

 

 

 

 

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