1 Novembre 2018

Grad Otočec, un ristorante da sogno

Varco l’ingresso di un castello per degustare superbe delizie

Sono appena rientrata da una scoperta nella vicina Slovenia realmente pazzesca: il castello del Sedicesimo secolo di Otočec che sorge su un’isoletta in mezzo al fiume Krka.

Oggi ve ne svelo però solo un pezzettino, parlandovi del suo incredibile ristorante 🙂 Ma, badate bene, la reggia ospita pure un magnifico hotel cinque stelle inserito tra i Relais & Châteaux (considerate che in Slovenia ce ne sono solo due) di cui vi racconterò nel prossimo articolo.

Allora, vi va di seguirmi? Varcato il grande portone di legno vi ritroverete nella corte interna del castello; ciottoli di fiume adagiati a terra, cura maniacale per i dettagli e un piccolo allestimento di zucche, fiori e lanterne che vi guiderà in una fiaba.

Il ristorante accoglie 45-50 coperti in un clima elegante dalla mise en place regale tra tovagliato bianco, sottopiatti d’argento e fiori freschi. Il servizio, e qui entro nel vivo della mia esperienza, è stato perfetto come il ritmo tra una portata e l’altra; niente tempi morti o insopportabili momenti d’attesa, insomma, tant’è vero che non ho avvertito l’esigenza di svuotare la paniera per soddisfare la fame.

Beh, a dir la verità nel mio caso il “rabbocco” del pane si è reso necessario per bene tre volte...ragazzi, il burro salato che ci è stato servito dopo esserci accomodati al tavolo era favoloso. Me ne sono dovuta impossessare senza lasciarne un briciolo agli altri commensali!

Nel calice, in men che non si dica, mi sono ritrovata un Rosè di Vila Istenič  (premiato come miglior spumante) che ha ufficialmente aperto le danze; la carta dei vini offerta vede per l’80-90% etichette del territorio, dal Brda alla valle del Vipava passando per la Stiria (slovena, ovviamente).

E le tipicità locali regnano pure in cucina, perché la filosofia dello chef Nejc Ban è proprio questa; utilizzare solo ingredienti locali e stagionali con sapori in grado di spaziare dal pesce di fiume alla selvaggina.

Apre la degustazione una ricottina alle erbe con uovo di quaglia e petto d’oca. A seguire un Rosè semi-dry di Batič, dalla zona del Vipava, accompagnerà lo strepitoso antipasto: una tartara di cervo, merletto di parmigiano, purè di sedano, marmellata di cipolla rossa, scalogno marinato con aceto di mele e barbabietola e maionese all’olio d’oliva. Mi credete se vi dico che era strabiliante?

E ora il piatto principe della cucina di questa terra, ovvero l’immancabile e irrinunciabile zuppa. Nel mio caso una vellutata di finocchio con yogurt e trota affumicata fritta in pasta sfoglia e uova di trota! Delicata e saporita al tempo stesso.

Ehm, scusate ma devo fermarmi un attimo. Voglio confessarvi un segreto, visto che siamo soli...una cosa che resterà tre le mura di MissClaire, ne sono certa. Sono nata a Trieste, città di mare...e non ho mai contemplato il pesce di acqua dolce, vi dico la verità. Per me non è mai esistito. Conservo ancora un ricordo raccapricciante di quando, da piccola, durante le gite ad Idrija mia madre e mia nonna mi obbligavano a mangiare la trota LESSA con la maionese fatta in casa. Per loro era una delle sette meraviglie, per me un qualcosa di terribile dalla consistenza orripilante. Guadagnatami l’indipendenza culinaria, mai e poi mai mi sarei sognata di ordinare una trota al ristorante: il pesce è solo di mare, mi dicevo. Parlo al passato perché dal momento in cui mi sono imposta di assaggiare tutto, mi son resa conto di quanto possa esser buona la trota (ovviamente presentata e cucinata diversamente da come ero abituata a mangiarla da bambina). Una scoperta pazzesca! Oggi, non appena vedo la trota nel menù, dalla Slovenia all’Austria il mio sorriso appare spontaneo e non posso fare a meno di ordinarla.

Ecco, ora riprendo il filo della degustazione impugnando il mio calice di Bianco di Carolina 2015, un uvaggio di Chardonnay, Rebula e Sauvignon e un anno di Barrique. Un vino di provenienza del Collio sloveno, dal Brda, che sublimerà il granchio reale con purè di carote e zenzero servito con maionese agli agrumi.

Vi ricordate quando i menù erano definiti? Carne o pesce. Come cambiano i gusti, le mode e le offerte! Io trovo fantastico poter assaggiare entrambi nello stesso pasto...e voi? Un sorbetto di gin (non so perché ma mi ricorda un po' l’idea di Tomaž da Zemono) con gelato al limone e rosmarino mi pulisce il palato per prepararlo ad una carne speciale!

Una costata di manzo alla brace con salsa di vino e patate presentate in tre modi differenti: viola con la pera, a purè e con ricotta alle erbe. Immancabile un ottimo calice di rosso.Questa volta tocca a Marjan Simčič, sempre zona Brda, con un uvaggio di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot 2014 (con il plus di due anni di Barrique).

E siamo volati verso la fine, una scaglia di pecorino con marmellata di prugne sta per chiudere il sipario su questa degustazione con i fiocchi. Un buon bicchiere di Porto invecchiato 3 anni accompagnerà a braccetto il pudding con lavanda dal cuore di mora, servito con gelato di fichi e fichi freschi.

Tutto ottimo. So che la domanda che vorreste farmi è “quanto costa?” Beh, per questo menù esclusi i vini parliamo di 72 euro, MA, se per voi è troppo, potrete chiaramente scegliere alla carta e decidere cosa prendere e quanto spendere.

Io, che ho iniziato a mangiare alle 14 per terminare alle 16 abbracciando il concetto sloveno-balcanico del pranzo/cena, alle 20, dopo essermi sistemata nella mia stanza, mi sono ritrovata ad avere di nuovo fame 🙂

Per farla breve sono tornata in ristorante e, osservando il menu, mi sono resa conto che i prezzi a portata sono assolutamente affrontabili; 6 euro per la zuppa del giorno di zucca o porcini, 12 per i porcini alla griglia, 22 per le ottime tagliatelle al tartufo (ve lo assicuro...me le sono pappata!). I dolci si aggiravano invece sui 5 euro e la mia piccola insalata post tagliatelle da 4,50 euro di piccolo...aveva solo la dicitura nel menu!

Permettetemi di chiudere la nostra visita con una menzione per le SALE PRIVATE che il Castello offre.

Ce ne sono due, una da massimo 10 posti con un caminetto strepitoso e dove poter organizzare anche una cena romantica, e una per 20 commensali con tavolata unica, piccolo salottino annesso ed un meraviglioso terrazzo sul giardino. Perfette per compleanni, meeting di lavoro, cene business e, perché no, un matrimonio da favola sotto al gazebo  ...

Ma non dimentichiamoci anche della saletta degustazioni!

Ci risiamo, come sempre non ho scritto un articolo ma la sceneggiatura per un film...scusatemi, non ho il dono della sintesi 🙂 E non vi ho ancora parlato dell’hotel...per questo dovrete attendere ancora qualche giorno!

...e vissero per sempre felici, sazi e contenti!

 

Ph. Andrea Zangrando 

 

Hotel Grad Otočec

Grajska cesta 2
SI-8222 Otočec ob Krki
Slovenija

T: +386 8 20 50 310

 

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