6 Giugno 2019

Itinerario architettonico a Trieste: lo stile eclettico in 5 tappe

Passeggiata alla scoperta di alcuni dei palazzi più belli della città

Passeggiare a Trieste è una cosa che amo fare da sempre. La cosa bella è che vai più o meno dappertutto a piedi e mentre cammini non puoi fare a meno di guardarti attorno e vedere tutti i palazzi che ti circondano. Si perché Trieste è piena di gioielli architettonici e sarebbe difficile non notarli mentre si va su e giù per la città. L’architettura qui gioca un ruolo molto importante: è quella cosa per cui quando ti trovi a camminare per le vie del centro, pensi che Trieste sia una città unica, diversa da tutte le altre in Italia e finalmente capisci cosa intendono dire tutti quando la chiamano città mitteleuropea: qui la maggior parte degli edifici è stata costruita tra il Settecento e l'Ottocento, momento in cui la città viveva il suo periodo più florido sotto l'impero austro-ungarico.
Oggi vi propongo un itinerario architettonico per farvi vedere alcuni dei palazzi più interessanti in stile eclettico.

Eclettismo: la combinazione nello stesso edificio di elementi tratti da vari stili storici, tipica dell’architettura della seconda metà del 19° secolo.

Palazzo del Municipio

Inizio questa passeggiata architettonica per le vie di Trieste, parlandovi di uno dei palazzi simbolo della città: il Municipio.
Siamo a Piazza Unità d’Italia  (ma a noi triestini piace chiamarla solo Piazza Unità), ormai riconosciuta come una delle piazze più belle della penisola. Tanta bellezza questo luogo lo deve non solo all’affaccio sul mare, ma anche ai suoi palazzi che le donano quell’aria elegante di cui andiamo tanto fieri da queste parti.
Dando le spalle al mare vi trovate davanti l’imponente palazzo del Municipio costruito nel 1875 su progetto dell’architetto Giuseppe Bruni.

In questo edificio c’è una commistione di stili interessante: da un lato le influenze austro-ungariche, dall’altro l’ispirazione all’architettura parigina (che lo fanno somigliare vagamente al Padiglione del Louvre), ma anche le reminiscenze veneziane. Insomma un carattere inconfondibile che però non fu subito apprezzato dai triestini.
Quando l’edificio fu ultimato venne molto criticato dai cittadini che lo soprannominarono la cheba, che in dialetto vuol dire la gabbia perché ricordava (con un po’ di fantasia) una grande gabbia per uccelli. Ma si sa i tempi corrono e i gusti cambiano e oggi il Municipio è considerato uno dei palazzi più caratteristici della città, se non addirittura uno dei più belli.

Spesso la sua facciata viene usata come sfondo per spettacoli improvvisati da artisti di strada. E così, mentre osservate i mille dettagli del palazzo, vi potrà capitare di assistere ad un concerto d’archi o ad uno spettacolo di danza classica (ormai la ballerina con il vestito rosso è diventata molto popolare in città e i suoi spettacoli sono sempre apprezzati da tutti).

Vi racconto una curiosità: in cima alla torre dell’orologio vedete due signori di bronzo che con i loro martelli scandiscono il passare del tempo a Trieste dalle ore 12 del 14 gennaio 1876, anno in cui sono stati posizionati dove li vedete. Si tratta di Micheze e Jacheze come sono chiamati da tutti i triestini.

Dovete sapere che le due statue sono delle copie degli originali che invece sono custodite all’interno del Castello di San Giusto dove sono state spostate per evitarne il deterioramento.

Palazzo del Governo 

Continuo la mia passeggiata in Piazza Unità, dove sono sicura che senza che ve lo dica io, la vostra attenzione sarà attirata da un altro edificio. Guardando il mare, sulla destra c'è il Palazzo del Governo.

Fu costruito dall’architetto viennese Emil Artmann tra il 1901 e il 1905 che lo progettò ispirandosi all’architettura del Rinascimento, ma con inconfondibili influenze dello stile della Secessione viennese. I mosaici che abbelliscono la facciata, sono in vetro di Murano e raffigurano motivi ornamentali, volti allegorici maschili e femminili alternati dallo stemma della casa Savoia (originariamente c'era lo stemma asburgico che fu poi sostituito dopo la Prima Guerra Mondiale).
Un’altra curiosità: quando fu costruito all'inizio del secolo scorso, il Palazzo del Governo affacciava su un giardino che occupava tutta l'area circostante. Proprio così, anzi a dirla tutta la piazza era pure tagliata a metà dalla linea del tram! Ve lo immaginate quanto poteva essere diversa?
Prima di continuare vi do un piccolo consiglio: se venite da queste parti all'ora del tramonto, potete ammirare la facciata di questo palazzo in tutta la sua bellezza, quando la luce del sole illumina i suoi mosaici facendoli diventare dorati.

Palazzo Gopcevic

Lasciata Piazza Unità (magari dopo aver bevuto un caffè in uno dei locali storici che si trovano da quelle parti), la passeggiata continua verso Canal Grande. Camminando lungo il canale forse per un attimo vi sembrerà di trovarvi a Venezia! Proprio lì davanti a voi sorge Palazzo Gopcevich.

Questo singolare edificio è stato costruito dall’architetto Andrea Berlam su commissione dell’armatore serbo Spiridione Gopcevich. E’ il 1850 e questo è il primissimo esempio di stile eclettico in città che mischia l’architettura rinascimentale lombarda a quello veneziana. La facciata è decorata con quell’inconfondibile trama rossa e bianca che ricorda Palazzo Ducale a Venezia e se vi chiedete di chi siano le quattro statue che si trovano nelle nicchie, si tratta dei regnanti serbi protagonisti di un’epica battaglia avvenuta in Kosovo tra l’esercito serbo e quello turco alla fine del 1300.

Il palazzo è stato acquistato dal Comune nel 1998 ed è diventato la sede del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”. Sicuramente vale la pena una visita per vedere gli interni che conservano bellissimi pavimenti in legno intarsiato e soffitti affrescati.

Palazzo delle Poste

Da qui proseguo verso Via Roma. Basta percorrerla fino a Piazza Vittorio Veneto per arrivare al Palazzo delle Poste.

Forse da fuori non vi sembrerà un granché interessante: bello, elegante, ma in fondo un edificio come tanti di quelli costruiti nella seconda metà dell’Ottocento in stile eclettico. Ve lo segnalo perché quello che c’è di davvero stupendo in questo edificio è all’interno.

Superate l’entrata, salite in cima alle scale e vi troverete in un grande atrio illuminato di luce naturale che filtra dal tetto in vetro. Basta un pizzico di immaginazione per trovarsi catapultati in un’altra epoca ed immaginare Trieste al tempo dell’impero austro-ungarico. Se siete stati a Vienna e siete entrati nel Palazzo di Giustizia, sicuramente troverete non poche somiglianze tra i due edifici.

Il Palazzo delle Poste è stato progettato da Friedrich Setz architetto viennese esperto nella progettazione di uffici postali. Ne realizzò ben 26 tra cui quello di Ljubljana, di Cracovia, di Trento e di Graz.
Se siete curiosi, oltre all’atrio c’è da vedere molto di più: al piano terra trovate il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, mentre al primo piano vengono spesso allestite mostre fotografiche (una buona scusa per salire la grande scalinata e dare una sbirciatina al resto dell’edificio).

Castello di Miramare

Concludo l’itinerario sull’architettura eclettica a Trieste, parlandovi del Castello di Miramare. Ci dobbiamo spostare un po’ dal centro cittadino. Per raggiungere il castello bisogna percorrere tutto il lungomare di Barcola, una breve gita di cui sicuramente non vi pentirete.

E’ il 1855 quando Massimiliano d’Asburgo decide di farsi costruire una residenza degna del suo nome sul promontorio di Grignano. Vi risparmio i dettagli storici, ma quello che vi voglio dire è che questo è un luogo magico. Il Castello di Miramare è un insieme di stile gotico, medievale e rinascimentale e anche qui si annusano le influenze mitteleuropee, ma con il fascino mediterraneo di una residenza sul mare. Insomma un sogno, anche se si dice ci sia una maledizione, perchè come ogni castello che si rispetti, anche Miramare ha le sue leggende. In questo caso, dato il destino subito da molti dei personaggi illustri che passarono di qui, si dice che chiunque pernotti all'interno del castello sarà colto da morte prematura.
Leggende a parte, questo è un luogo che nasconde piccoli e grandi tesori e che va esplorato a fondo.

E se volete sapere qual è il periodo migliore per visitarlo, io vi consiglio di andarci a maggio, quando fioriscono i glicini e i viali del parco sono ancora più belli e dopo la visita al castello, una passeggiata nel parco sarà d’obbligo.

Anna Scrigni

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