8 Febbraio 2018

La danza che sprigiona gioia e creatività

Martina Serban e il suo metodo creativo frutto di anni di sperimentazione

La prima cosa che ti colpisce di Martina appena la incontri sono i suoi occhi azzurri che ti sorridono, raccontandoti in uno sguardo la natura gioiosa di questa giovane donna.

L’ho conosciuta dopo aver visto il film documentario “Dancing with Maria”, la storia di Maria Fux, straordinaria ballerina e danzaterapista argentina, di cui Martina è stata allieva sia in Italia che nella sua scuola a Buenos Aires.

Dopo aver studiato danza più di vent’anni, coniugando questa passione con gli studi universitari in Psicologia, è stata letteralmente “rapita” dal metodo creato da questa anziana danzatrice e insegnante, in grado di comunicare attraverso il movimento ogni genere di sentimento. Il ruolo di Martina è ora quello di trasmettere questi insegnamenti ai suoi allievi, attraverso diversi tipi di workshop.

La cosa che mi ha spinto a provare questa esperienza è il mio amore per la danza: come tante bambine ho iniziato da piccola coi corsi di danza classica e, anche se non sono mai stata una promessa étoile della Scala, mi piaceva un sacco. Certo la danza classica è una disciplina impegnativa, uno studio che richiede allenamento e sacrifici….e arrivata alle Superiori ho abbandonato. Ma i primi amori non si scordano mai e mi sono sempre chiesta come sarebbe stato riprendere a studiare, senza però trovare il tempo e il “coraggio” di farlo.

Ho trovato una bella soluzione nelle lezioni di danza creativa: qui non occorre essere dei ballerini provetti per partecipare, non servono requisiti tecnici. Certo, avere una predisposizione al movimento aiuta, ma è alla portata di chiunque abbia voglia di sperimentare. La caratteristica del gruppo con cui ho danzato è proprio l’eterogeneità dei componenti, per età, esperienza, background. E, sorpresa!, oggi c’è anche un uomo.

Lo studio dove Martina insegna danza creativa e pilates, , nel centro pedonale di Trieste, è dominato dal bianco e dalla luce. Minimale e curato nei dettagli. Su una delle pareti c’è uno specchio ma non serve per imparare dei passi, perché, come in tutta la danza contemporanea, non è importante verificare l’esecuzione di un movimento, ma bisogna percepirla “dall’interno”. Più si danza e più si affina la capacità di valutare la propria presenza nello spazio e la relazione con se stessi e con gli altri.

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“Ogni lezione la preparo a priori attraverso l’ascolto e la scelta accurata della musica”, mi spiega Martina “perché attraverso la musica trovo l’ispirazione per lavorare su un tema piuttosto che un altro”.

La lezione si articola con l’accompagnamento guidato dell’insegnante, che danza assieme a noi e non impone dei passi, ma facilita ciascuno a sentirsi libero di interpretare. Bisogna sentire e non imitare, solo così è possibile trovare il proprio personale percorso creativo.

La cosa che mi colpisce è che non c’è imbarazzo a lavorare in gruppo ma anzi, si crea subito una bella condivisione. Dopo una prima parte guidata, c’è spazio per l’improvvisazione. Si danza tutti assieme e poi ci si divide in due gruppi, in modo da osservare come anche gli altri hanno interpretato la musica, l’atmosfera, le proprie personali sensazioni. Attraverso l’osservazione (e non la critica) del prossimo, si trae spunto o ci si riconosce in un atteggiamento piuttosto che in un altro.

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“Ascolto pulito” è come Martina definisce questa attitudine, dove non c’è giudizio, né da parte dell’insegnante né da parte del gruppo.

La danza creativa è un’ottima valvola di sfogo per chiunque abbia bisogno di uscire dai soliti schemi, dai vincoli che il lavoro o la società ci impongono. Questa esperienza mi ha caricato di molta energia, in alcuni momenti mi ha emozionato e mi ha fatto uscire in strada con il sorriso…..ma anche con la fatica nei muscoli: creativa sì, ma anche tanto ATTIVA questa danza, si suda!!

Link

http://www.martinaserban.it/

www.facebook.com/studiomartinaserban

 

Ph. Massimo Battista

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