14 Maggio 2018

Lussino e le cose più belle da vedere

Cultura, mare, storia, botanica, enogastronomia e panorami mozzafiato

Dopo essermi lanciata alla scoperta di Cherso (qui l'articolo), la mia avventura in terra croata è proseguita a Lussino, isola collegata a Cres da un ponte.

Sia ben chiaro, potete raggiungerla anche con il traghetto da Pola, Zara o partire da Brestova per raggiungere Cherso - come ha fatto la sottoscritta! - e successivamente approdare sull’Isola dei Delfini 🙂 E vi do pure una notizia che, se andrà in porto, potrebbe rivelarsi un'ottima alternativa: un collegamento con aliscafo da Trieste che DOVREBBE essere attivo da luglio 2018. Incrociamo le dita.

A Lussino non troverete solo acque cristalline, spiagge frastagliate e piccole baie; qui potrete ammirare fantastici pini centenari e respirare aria pura, un toccasana per le vie respiratorie. Ed è proprio da qui che inizieremo questo viaggio, perché Lussino è nota quale centro di cure per la salute già ai tempi dell'Impero Austroungarico.

Non a caso, ve lo avevo già detto, nei primi anni del Novecento l'isola era popolatissima specialmente nella stagione invernale; lungo tutta la costa si possono ancora ammirare schiere di meravigliosi edifici risalenti proprio a questo periodo, principalmente ville di facoltose famiglie. Negli anni Sessanta, con l’avvento del primo turismo di massa, la tendenza si è invertita, tant'è vero che i mesi di maggior affluenza a Lussino sono quelli estivi; pensate che in luglio e agosto l'isola passa dai suoi 8mila e 500 abitanti abituali a 35mila anime!

So che molti di voi non hanno a disposizione tantissimi giorni per le ferie, ma il mio consiglio è quello di venire qui ad aprile, maggio o fino a metà giugno; se verrete in primavera, e potete farlo, non potrete però tuffarvi nelle acque di cristallo perché la temperatura si aggira intorno ai 15 gradi. Ad ogni modo potreste lasciarvi coccolare in albergo e godere della rigogliosa vegetazione che dà il meglio di sé. E se sceglieste l'autunno? Via libera al bagno in mare perché trovereste l'acqua ancora calda.

Soggiornare a Lussino non è un problema, avete mille possibilità che spaziano dal campeggio al glamping, dall'affitto di un appartamento agli hotel (da quelli più alla mano ai 5 stelle lusso come l'Alhambra). E ci sono pure le ville! Sulla mia pagina Facebook vi avevo introdotto a Villa Hortensia, ricordate?

E ora voi direte. Che faccio una volta arrivato a Lussino? Ecco cinque consigli targati MissClaire 🙂

1. Non rinunciate ad una buona cenetta. Se volete buttarvi su dell'ottima carne alla griglia fiondatevi al Restaurant Diana oppure all'Alfred Keller (ristorante dell'Alhambra che vanta 3 cappelli sulla guida Gault & Millau). Gli amanti del pesce fresco potranno leccarsi i baffi nel porticciolo di Lussingrande alla Gostionica Marina; e mi raccomando, al calar del sole dirigetevi al Tematski vidikovac Providenca...davanti ad un piatto di salumi potrete lasciarvi sedurre da una vista mozzafiato.

2. Un giro tra le vie del centro di Lussingrande e Lussinpiccolo è d'obbligo. E non lasciatevi trarre in inganno dai loro nomi perché il primo è più piccolo...il secondo più grande. Eh già!

3. Nel centro di Lussinpiccolo troverete il museo fresco di inaugurazione dedicato all’Apoxyómenos, una statua bronzea di duemila anni raffigurante un giovane atleta greco, scoperta nel 1999 nei pressi dell’isola di Lussino; precedentemente è stata esposta a Zagabria, Firenze, Londra, Parigi e Los Angeles. La volete sapere una cosa? Ho pensato che fare un museo per una sola opera d'arte è una vera impresa...per questo non ho potuto non ficcarci il naso! La statua è custodita al Palazzo Kvarner che è stato completamente ristrutturato; di lui restano solo facciata e struttura originale perché al suo interno tutto è stato fatto ex novo appositamente per ospitare l’Apoxyómenos. Ospitarlo e raccontarne la storia dal ritrovamento sul fondo del mare a...che faccio, vi racconto tutto? Facciamo che vi anticipo solo qualcosa. Inizialmente vi ritroverete in una sala blu; sopra la vostra testa ci sarà una “nuvola” composta da una infinità di pezzi di metallo bianco saldati a mano dagli operai dei cantieri navali di Lussino (molto famosi anche nel passato); da qui entrerete fisicamente nella nuvola e attraverserete diverse sale, ognuna delle quali stimolerà i vostri cinque sensi. Non voglio rovinarvi la sorpresa, ma solo alla fine vi troverete in una stanza bianca faccia a faccia con questa meraviglia. Non aggiungo altro.

4.Visitate il Miomirisni Otočki Vrt (giardino aromatico), uno spettacolare lembo di terra dove Sandra Nicolich da 15 anni coltiva l’eccezionale biodiversità vegetale dell'arcipelago del Quarnero. Qui si contano più di 150 specie diverse di piante, dalla lavanda all’elicriso, dal finocchietto selvatico alla salvia. Ed è proprio con queste profumatissime piantine che Sandra lavora sviluppando numerosi workshop sotto ad una pergola con bellissime sedie colorate di recupero. E nella sua casetta di pietra accoglie un piccolo ma delizioso negozio con i suoi prodotti: marmellate, blend di spezie essiccate, saponi, liquori e molto altro! La novità del 2018 è che dopo un lavoro durato tutto l’inverno quest’estate Sandra, affiancata da sua nipote, offrirà la possibilità di degustare prodotti dell’isola come l’agnello o prosciutti e formaggi. Nelle nicchie scavate tra i muretti a secco ecco spuntare i tavoli (anch’essi di recupero!)...perché il talento di Sandra è dare nuova vita a ciò che andrebbe buttato.

5.Ma su quest'isola c'è tanto altro da fare. Dalla pista di Go-Kart a 15 km da Lussinpiccolo alle escursioni in bicicletta per scovare le più piccole e defilate spiagge; dalla pesca subacquea a quella a riva. I più avventurosi potranno invece prendere una bella barchetta e girare le isolette alla ricerca di luoghi tranquilli e più sperduti. Sì, ma non dimentichiamoci il trekking, le camminate e le arrampicate.

 

Che dite, vi bastano queste “due” idee in croce? Alla prossima!

Un ringraziamento speciale e di cuore per l'ospitalità al più bravo e carismatico Sindaco di Lussino: Ana Kucic!

Ph. Andrea Zangrando

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