26 Dicembre 2018

Un Capodanno a spasso nella Mitteleuropa

Tradizioni e usanze tra Austria, Slovenia e Croazia

Ve l’hanno già rivolta la domanda di rito? Sì, proprio quella che vi fa spesso alzare gli occhi al cielo. Ma voi che fate a Capodanno? Tranquilli, potete tirare un sospiro di sollievo; non sono qui per proporvi feste o cenoni interminabili. Macché. Vi porto con me alla scoperta delle tradizioni più diffuse legate al Capodanno nella Mitteleuropa 🙂

Da noi per l’ultimo dell’anno ci si veste di rosso (o, per lo meno, è buona norma avere anche solo un dettaglio in questo colore), si mangiano lenticchie e cotechino e si aspettano i fuochi d’artificio a mezzanotte.

Ma lo sapete perché il rosso è il colore simbolo del Capodanno? Secondo la tradizione cinese (ebbene sì, dobbiamo sconfinare parecchio) è proprio il rosso a spaventare il temibile Niàn, mostro divoratore di uomini che in questo periodo dell’anno – secondo la tradizione – riemerge dagli abissi per nutrirsi di carne umana.

Anche nella Roma imperiale il rosso era considerato di buon auspicio; per celebrare l’anno nuovo le donne indossavano infatti abiti color porpora, simbolo di passione, coraggio e fertilità.

Ma, si sa, paese che vai, usanze che trovi. Nella vicinissima Austria la notte del 31 dicembre è tradizione diffusa quella di regalarsi dei piccoli portafortuna; statuine o dolcetti di cioccolato e marzapane a forma di maialino (anche nelle pasticcerie triestine si trovano!), coccinella, spazzacamino o quadrifoglio. Il maiale è simbolo di forza e prosperità; il quadrifoglio simboleggia invece la fortuna.

Altra usanza abbastanza diffusa in terra austriaca è quella del Bleigießen, letteralmente colata di piombo, che si dice possa prevedere il futuro. Di che si tratta? Semplice. Si prendono dei piccoli pezzetti di piombo, si mettono in un cucchiaio e si fanno sciogliere con l’aiuto di una candela; non appena il metallo si sarà fuso bisogna farlo colare immediatamente all’interno di una ciotola piena di acqua fredda. Il “disegno” che verrà a formarsi vi svelerà cosa vi riserva il futuro!

Il 31 dicembre a Vienna e in tantissime altre città è comune assistere alle Silvesterlauf, corse di beneficenza organizzate per festeggiare il Capodanno. Allo scoccare del nuovo anno non c’è poi piazza austriaca che non risuoni con An der schönen blauen Donau (ma sì che la conoscete anche voi, è Sul bel Danubio blu di Strauss!) per l’immancabile valzer di mezzanotte. Un sogno! E poi non dimentichiamoci il Concerto di Capodanno di Vienna, il tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna che si tiene dal 1939 a Capodanno nella sala dorata del Musikverein di Vienna.

E in Slovenia? Qui, nel periodo che va da Natale a Capodanno, è quasi d’obbligo mangiare della carne di maiale; sanguinacci e pečenice (salsicce) non devono infatti mai mancare sulla tavola in questo periodo dell’anno. C’è infatti un vecchio detto che recita proprio “alla fine dell’anno bisogna mangiare un maiale perché si spinge avanti con il grugno”.

In Croazia, al di là delle usanze mangerecce che variano da zona a zona, il 31 dicembre è sempre buona norma indossare della biancheria rossa e assicurarsi che la prima persona che vi farà gli auguri sia un...maschio! Porta bene 🙂

E visto che mi trovo ancora in Serbia, sapete che succede a Belgrado? Doppio Capodanno! Eh sì, in Serbia il Capodanno viene festeggiato due volte: quello gregoriano la notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio e quello giuliano tra il 13 e il 14 gennaio.

E voi? Che farete a Capodanno? Scherzo! Che restiate a casa o meno, credetemi, non fa alcuna differenza. Ma ricordate di mangiare almeno una manciata di lenticchie a mezzanotte!

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Ph. Cristiano Barbagallo

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