17 Ottobre 2019

Veralda Xtrian Wines: dall’Istria con furore

Tra le vigne di Buje per degustare ottimi vini

Mi chiedete sempre più spesso di parlarvi di vino, materia che non ho mai voluto approfondire più di tanto perché, in tutta onestà, non mi ritengo preparata a sufficienza. Vero è che questo stupendo lavoro mi ha portata nel tempo ad assaporare tanti calici ed etichette diverse, collaborando inoltre con alcuni viticoltori: tutte cose che mi hanno aiutata a comprendere qualcosa di più di questo mondo. Metteteci poi che per molti anni ho lavorato nel mondo del caffè, degustando una dietro l’altra tazzine di oro nero...insomma, il mio palato è abbastanza allenato per cogliere anche le più piccole sfumature di sapore 🙂

Tutto questo per dirvi che oggi vi porto con me alla scoperta dei vini di Veralda! Ci troviamo a Brtonigla, comune non lontano da Buje, ed è qui tutto ebbe inizio nel 1938 con il bisnonno di Luciano e Ketty Visintin; all’epoca l’azienda poteva contare solo 12 ettari di terra, quattro dei quali adibiti a vigna.

Nel 1998, grazie ad una quota del vecchio Consorzio Statale, Veralda amplia lo spazio dedicato alle viti fino ad arrivare ai 26 ettari attuali. Le vigne sono sparse tra le dolci colline istriane in un terreno bianco, argilloso e calcareo che favorisce il mantenimento dell'umidità.

Nel 2003 terminano i lavori per la cantina, un luogo tecnologico studiato per lavorare al meglio le uve (biologiche) che qui vengono seguite con tanto amore. E a controllare la produzione di vini è la giovanissima e bellissima Olga Visintin: è lei ad accompagnare la produzione annua di 150.000 bottiglie, 10 etichette diverse tra bianchi, rosati, rossi e spumanti prodotti con il metodo classico.

Bravi, fin qui siete stati davvero attenti. Non mi resta che passare alla degustazione vera e propria!

Per mia IMMENSA FORTUNA durante la cena da Konoba Morgan (dove si è svolta la serata) ho non solo assaporato dei piatti eccezionali, ma ho avuto un compagno di tavolo speciale, un amico triestino che molti del settore vino conosceranno! Signore e signori, ecco Roberto Filipaz (Sommelier Delegato Provinciale di Trieste per il FVG).

...sì, è anche per questo che affronto questo articolo a cuor leggero. La sua professionalità mi ha aiutata moltissimo nella degustazione. Così, con la fortuna che soffia a pieni polmoni sulla vela, ecco incominciare la serata. Iniziamo con un aperitivo, un freschissimo Rosé Xtrian 2018; si tratta di un Terrano semi secco che fa solo inox e che scorre veloce chiamando immediatamente il secondo bicchiere. Secondo calice che arriva però nella versione di Terrano brut spumantizzato Metodo Classico 24 mesi. Delizioso, sembra sposarsi perfettamente con i colori del tramonto.

E da qui arrivare all’orange Ambra, una malvasia con due settimane di macerazione senza aggiunta di solfiti e lieviti, è un attimo! Una bellissima lunghezza con un ottimo retrogusto che permane costante nella bocca. Chiari i sentori di pera, banana e bouquet floreale. La botte di legno la arricchisce molto ma senza darle pesantezza: Ambra resta una malvasia leggera. Ammetto che gli orange non sono tra i miei vini preferiti, generalmente mi stancano presto...ma non è questo il caso.

Ottima anche la malvasia Xtrian, fresca, profumata e dall’inconfondibile sapore di queste terre, uno tra i miei vini preferiti di sempre, ottimo per accompagnare le giornate estive o piatti di pesce fresco. Super.

 

Proseguiamo? Buonissimo e particolare pure il San Giovanni, un cuvée 80% Cabernet e 20% Terrano con barrique per 14 mesi. I tannini sono perfetti perché non legano la bocca e nel bicchiere si ritrovano due acidità derivanti dai due vini. Note di frutta rossa matura, ciliegia e prugna con piccoli sentori di tabacco dolce si uniscono alla liquirizia e pepe nero, fondendosi in una leggera affumicatura che si percepisce anche all’olfatto.

 

Ma non è finita qui, perché in arrivo c’è il Terrano Xtrian 2018 che lascia tutti a bocca aperta. Eh sì, tutti ci aspettavamo un’acidità pronunciata...e invece NO. I 10 mesi nel legno hanno tirato fuori una punta di balsamico, smorzandone appunto l’acidità.

A chiudere l’ottima cena degustazione ecco il moscato con sentori spiccati di nocciola e rosa: la chiusa perfetta.

 

Allora, datemi un voto da...no, scherzo. Spero semmai di avere stuzzicato la vostra curiosità nei confronti di questa canina istriana. A me, inutile dirlo, è piaciuta molto! E poi volete mettere? Vi concedete un pasto delizioso da Konoba Morgan per poi fermarvi da Veralda (a due passi dal locale) per acquistare un po’ di bottiglie. Il prezzo di questi vini è ottimo, andiamo da 8 euro in su. Un’occasione unica per scoprire questo territorio e lasciarvi incantare 🙂

Grazie Veralda. Grazie bellissima Istria. Chissà quante sorprese nascondi ancora…

Ph. Lara Perentin

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