Il Friuli Venezia Giulia è conosciuto per l'amplia produzione di una delle bevande più degustate del mondo, il vino. Ma in pochi sanno che su un binario parallelo sta crescendo silenziosamente sempre più la produzione artigianale di un'altra bevanda altrettanto antica e amata: la birra.
Ma lasciatemi raccontarvi brevemente un po' di storia!
Le tracce di questo "pane liquido", così veniva chiamata nell'antichità, si possono trovare a partire dai sumeri prima e dai fenici ed egizi poi. Questi ultimi pagavano gli operai addetti alla costruzione delle maestose piramidi con 2 anfore di birra al giorno, in quanto veniva considerato un alimento particolarmente nutriente, ricco di carboidrati. Con l'arrivo dei Galli si inizia ad aromatizzare questa bevanda, con idromele, anice, assenzio e altre erbe aromatiche per conferirle così' un gusto più piacevole.
Durante il Medioevo la birra entra nei monasteri e nelle abbazie ed incontra il luppolo che ne permetterà una maggiore durata e quindi una migliore trasportabilità.
Con l'arrivo della rivoluzione industriale e quindi del termometro questa bevanda viene perfezionata sempre più fino ad arrivare al 1900 con la nascita delle prime grandi industrie birraie.
Bene, ora che a grandi linee vi ho raccontato la storia della birra, vi racconto come mi sono avvicinata a questo meraviglioso mondo!
Appassionata moltissimo di cucina, ma pochissimo di vino ( non ci riesco proprio a farmelo piacere!) , ho iniziato a cercare abbinamenti con l'unica alternativa che poteva tenergli testa! Assaggiare, provare, annusare e cercare birre particolari e soprattutto artigianali, possibilmente locali, era diventata una vera passione!
Enoteche e vinerie sono ad ogni angolo, ma birrerie serie, che ti propongono una scelta corposa di birre sono veramente poche! Ed è così che grazie ad un consiglio di un'amica sono approdata per la prima volta al Mastro Birraio, nel cuore di Trieste.
Un po' defilato da zona Cavana, proseguendo su per via Felice Venezian, si trova questo pub in stile irlandese fondato nel 1983.
Gli interni, come il bellissimo bancone che ospita le antiche spine a pompa, le pareti in legno scuro, le panche e gli sgabelli vintage, risalgono all'anno di apertura, quando il locale si proponeva come una delle primissime birrerie della città.
L'attuale proprietario, Daniele Stepancich , si avvicina all'affascinante mondo della birra alla fine degli anni '90, durante alcuni viaggi nella magica Scozia.
Decide così di affinare le sue conoscenze frequentando corsi di tecniche di spillatura, abbinamento e degustazione all'Università della Birra di Varese. Sempre più appassionato incomincia a ricercare e conoscere personalmente produttori di birre locali, con il desiderio di portare gusti e profumi nuovi in una Trieste ancora legata ai sapori classici.
A rotazione ogni settimana spillano 5 specialità: le proposte variano da birrifici europei ed anche d'oltre oceano per arrivare a quelle locali, come le Foglie d'Erba, di Forni di Sopra, la Borderline Brewery di Buttrio e Garlatti di Udine.
La passione per gli abbinamenti ha fatto crescere col tempo il livello di cucina proposta al Mastro Birraio. Il boss della cucina è Max, giovane cuoco per pura passione. Sottolinea che la sua cucina segue il ritmo delle stagioni offrendo sempre piatti nuovi che cambiano assecondando i gusti della clientela. Ed è proprio per questa clientela sempre più curiosa e appassionata che il Mastro Birraio organizza delle serate di degustazione a porte chiuse, durante le quali vengono presentati a rotazione diversi birrifici provenienti da tutta Europa! Insomma un'occasione interessante per chi come me ne vuole sapere sempre di più sulla birra e sui possibili abbinamenti in cucina!
[Prossima degustazione Lunedì 27 novembre, start ore 20, Birrificio Brouerij de Dolle, di Esen, Belgio]
Mi raccomando...! A fine serata non potete non concedervi il loro Birramisù! Lasciatevi coccolare dalla crema al mascarpone, dal cacao amaro e dai savoiardi inzuppati nella Chimay Grand Reserve, una birra trappista dal colore bruno intenso e dall'aroma floreale, di frutta rossa e caramello. E' celestiale! Vi ho fatto venire l'acquolina?
Dopo aver sentito nell'aria la passione per la birra che si respira al Mastro Birraio, la mia curiosità e la voglia di conoscere son cresciute sempre più e così mi sono iscritta ad un corso di conoscenza e degustazione birre presso la Bottiglieria Indovino di Ronchi dei Legionari.
Per chi fosse interessato,Valentina, la proprietaria, organizza due volte l'anno corsi serali di quattro lezioni ciascuno per appassionati sia di vino che di birra, tenuti dalla Sommelier Liliana Savioli, giudice di analisi sensoriale, giornalista e coordinatrice per la Guida Vinibuoni d'Italia ma anche profonda conoscitrice di birre.
Grazie a loro, oltre ad aver approfondito le mie nozioni su questo magico mondo,ho avuto la possibilità di visitare un microbirrificio alle porte di Cividale del Friuli, per l'esattezza a San Pietro al Natisone.
Sto parlando del giovanissimo birrificio agricolo Gjulia, nato nell'aprile del 2012 per volontà dei fratelli Zorzettig, provenienti da una famiglia con alle spalle una lunga tradizione vitivinicola.
Entrando nell'edificio si respira un'aria allegra e nuova, le pareti sono affrescate con dei graffiti coloratissimi che profumano di gioventù!
Piena di entusiasmo inizio il tour guidata da Mirko, il Mastro Birraio del Gjulia.
Il primo step è il magazzino del malto, ingrediente cardine che dona colore, gusto e corpo alla bevanda. L'aroma è intenso e ne preannuncia il futuro sapore.
Passo poi al luogo sacro di ogni birrificio, la sala di cottura, dove effettivamente si sperimentano e nascono le diverse birre. Pensate che nel Medioevo solo ai medici, ai preti e ai mastri birrai era concesso di entrare in questo ambiente! L'aroma nell'aria sa di luppolo, di malto, di lieviti...per gli appassionati come me è un piccolo paradiso!
Finito il periodo di periodo di riposo di circa un mese la birra è pronta per essere imbottigliata e sistemata quindi nella sala di rifermentazione, in attesa di essere spedita in tutta Italia e non solo! Anche a Shanghai, in Messico, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Germania e presto forse anche in Scandinavia!
Dopo questo interessante tour è arrivato il momento della degustazione!
Inizia così una sfilata di colori, schiume e sensazioni, dal Nord al Sud, come mostra la rosa dei venti, simbolo del Gjulia.
Arriva per prima la Gjulia Nord, una Pale Ale dai morbidi sentori di malto e dalle note agrumate e floreali, ideale con formaggi freschi, crostacei e carni bianche.
Passo poi alla Ribò, una birra bionda con mosto di Ribolla Gialla! Una scoperta per il palato!
Segue poi la Ovest Ambrata, birra ambrata dai toni caldi e dal gusto intenso e complesso, accompagnamento ideale a piatti di selvaggina e carni rosse in generale.
Infine due birre particolarissime: la Grecale, birra bionda speciale con mosto di uva Picolit, disponibile solo nel mese di Novembre e la Barley Wine, birra da meditazione affinata in barrique di rovere per 18 mesi.
Non riuscendo a scegliere, ne prendo una per tipo! Scorta di bottiglie per un mese! E c'è la possibilità di creare delle eleganti composizioni con cassettine in legno coloratissime. Un regalo di Natale diverso dal solito, non trovate?
Se vi ho incuriosito e vorreste anche voi visitare il birrificio, sarà sufficiente scrivere una mail a visite@birragjulia.com , riceverete una risposta direttamente da Mirko.
Se invece siete a Trieste e non avete voglia di spostarvi questo venerdì, 24 novembre ore 20, Eataly organizza una cena degustazione con appunto il birrificio Gjulia.
Vincenzo Vitola, Executive Chef di Eataly, proporrà un intero menù dall'antipasto al dolce da abbinare ai migliori prodotti del birrificio friulano! Affrettatevi a prenotare!
Il menu della cena
Carne cruda de La Granda, ostriche, maionese alla Birra Gjulia Est e pepe
Risotto alla Birra Gjulia Ovest con salsiccia della macelleria di Eataly, erbe aromatiche e malto
Guancia di manzo alla Birra Gjulia Sud, morbido di zucca e caffè
Birramisù
Buona birra a tutti!
Foto e testo Siliva Policardi