31 Marzo 2016

Filip Koletnik con Atimo: 1000 magnum all’anno e basta!

Atimo anagramma di ti amo perciò si deve bere in due.

Non sono nemmeno riuscita a porre la prima domanda, che Filip Koletnik comincia a raccontarsi.
"Non mi definisco un classico wine maker, ma piuttosto un creatore del vino. Ho iniziato poco più di sei anni fa, è la mia quarta vendemmia. Il mio vino nasce dalle vigne di Sirk e viene affinato nella sua bellissima cantina."
Quali obiettivi ti sei posto quando hai deciso di produrre vino?
"Credo fortemente nella qualità, per questo seleziono i grappoli migliori, raccolti rigorosamente a mano, poi li faccio macerare per 40 settimane nei tonneau francesi. La maturazione dura 14 mesi, con lieviti rigorosamente autoctoni. Infine, durante le notti di luna piena, il vino viene imbottigliato nelle magnum senza essere filtrato."

10917283_652333534888495_9051419879943724128_n
So che è un prodotto di nicchia, produci solamente 1000 magnum all'anno.
"Sì è una piccola produzione, le bottiglie sono numerate, noi per esempio stiamo bevendo la numero 888, i vitigni che ho utilizzato quest'anno sono per 2/3 chardonnay e per 1/3 malvasia, credo che questi due vitigni rispecchino molto bene il terroir della Brda (la Ponca)."

10676280_621178931337289_7464148592938892074_n
Perché hai deciso di imbottigliare il vino nella magnum?
"Si tratta della forma e della misura perfetta poiché offre un corretto affinamento e una migliore maturazione, in più ATIMO è un vino che va bevuto almeno in due, se ci fai caso è l'anagramma di TI AMO e quindi non lo si può bere da soli!"
Anche l'etichetta è molto singolare.
"È una fotografia del 1907 e raffigura un singolo Momento, che non si ripeterà mai più. Il mio vino è come questa foto: naturale, spontaneo, prodotto dalla Natura, semplice, e soprattutto è un vino che emoziona."
Non resta che assaggiarlo!

ATIMO ha una veste quasi velata, al naso spiccano sentori di agrumi e miele, fiori gialli e frutta matura, banana e vaniglia e chiude con una nota dolce di marzapane. Il sorso è molto lungo, intenso e persistente, in bocca restano note di pasticceria e miele di tiglio che equilibrano la spiccata mineralità.

Mademoiselle du vin

 

L'articolo si trova in: 

Condividi l'articolo

Ti potrebbe interessare anche:

Tre anni di MissClaire, tra lacrime e gioia eccoci qui!

Dopo tanto lavoro ho deciso di festeggiare assieme a voi con un brunch a Portopiccolo
Ormai dovreste saperlo, domenica ho spento le prime tre candeline di MissClaire nella splendida location di Portopiccolo. E con me…
Scopri altro

La cucina dell’Alpe-Adria a Klagenfurt

Prima edizione per una sette giorni dedicata alle eccellenze food
Klagenfurt si è trasformata per una settimana, dal 24 al 30 settembre, nel cuore pulsante dell’Alpe-Adria, tra cene a quattro…
Scopri altro

La chiave del successo per un ristoratore?

Ecco un piccolo vademecum partendo dall’importanza dell’accoglienza!
Quante volte siamo usciti da un ristorante dopo un’esperienza coinvolgente? Si contano veramente sulle dita della mano le volte che…
Scopri altro

Dubrovnik – Ragusa: il tour gastronomico

Ecco i posticini che mi sento di consigliarvi!
Ci siamo! Dopo avervi raccontato la storia di Dubrovnik e avervi mostrato le sue bellezze (qui il link del pezzo…
Scopri altro