2 Febbraio 2017

Le Osmize del Carso: tutti i colori della tradizione

Seguite la frasca e la freccia rossa alla scoperta di salumi, formaggi e vino di casa.

Essendo l’osmiza una sorta di istituzione del mio territorio, oggi voglio raccontarvi un po’ della loro storia (ma prometto di non dilungarmi troppo e di passare subito alla parte gastronomica). Sull'Altopiano Carsico, diviso tra Italia e Slovenia, l'osmizza (o anche osmiza; in sloveno, osmica) è un luogo di consumo e vendita di vini e prodotti tipici, come prosciutti, salumi, formaggi ed uova, che viene allestito direttamente nei locali e nelle cantine dei contadini.

Le osmize sono diffuse in tutta la provincia di Trieste e, in misura minore nel litorale Sloveno, nella valle del Vipacco, nell'Istria slovena (nei comuni di Capodistria e di Isola) , in Austria (Vi ricordate quando sono andata in Stiria e vi ho parlato delle osmizze? Qui l’articolo) e in altre zone dell'ex Impero Austroungarico.

L’origine dell’Osmiza risale al tardo 1784, quando l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo emanò un editto con cui consentiva ai contadini del Carso, per un periodo di 8 giorni, la vendita a terzi presso le proprie case dei prodotti in sovrappiù derivati da agricoltura, viticoltura e allevamento. Il nome deriva dal vocabolo sloveno osem, che significa otto in riferimento alle giornate di concessione. Da allora i contadini del Carso triestino continuano ancora ad aprire le loro cantine.

I giorni di apertura non sono più severamente ristretti ad otto, ma durata e periodo sono a discrezione del proprietario in base alla quantità di vino prodotto. L’osmiza aperta viene segnalata come un tempo, cioè appendendo ‘la frasca’ sui bivi delle strade principali e in punti strategici in prossimità della struttura, poi una freccia rossa indicherà il percorso da seguire.

Le osmize sono ambienti rustici e campagnoli, allestiti con semplici panche e tavolate in legno, immerse nel verde dei vigneti.

I vini offerti sono quelli tipici del territorio, come Terrano, Vitovska, o Malvasia, mentre le specialità di produzione casalinga proposte in accompagnamento ai vini sono: le immancabili uova sode con il sale e il pepe, il prosciutto, il salame, l’ombolo (lombata di maiale, molto apprezzato in zona), l’ossocollo, la pancetta e le olive.

Gli affettati sono presentati su un vassoio di carta o di plastica, e, anche se sembra spartano, i salumi sono ben tagliati con fette molto sottili. Il salame invece è tagliato a fette più spesse per essere gustato al meglio con il pane fatto in casa.

I periodi di apertura delle singole osmize variano di anno in anno, ed è molto difficile riuscire a trovarle sempre aperte.

Quindi vi consiglio di consultare il sito Osmize.com che è in contatto diretto con i produttori, ed è aggiornato quotidianamente.

Esiste anche una pubblicazione "Osmize illustrate; Trieste e il Carso di frasca in frasca". Questo libro scritto da due signore, Alessandra Cossu e Elisabetta Bonino che ho incontrato di persona, lo trovate in vendita su Amazon. Nella prima pubblicazione sono  state presentate 101 osmize, cioè tutte quelle aperte tra l'estate del 2013 e quella del 2014. Nell’edizione aggiornata al 2017/2017 sono presentate tutte le nuove osmize e ben 40 pagine dedicate alle osmize slovene, dalla Brda al Litorale. Io lo consiglio anche perché non è propriamente una guida, ma più uno spunto per i vostri itinerari carsici.

Skerk - Prepotto

Skerk - Prepotto

Credo che le osmize siano dei luoghi unici, meravigliosi, dove passare le domeniche respirando l’aria carsolina e assaporando gusti casalinghi, circondati da persone di tutte le età: famiglie con bambini piccolissimi nelle carrozzine, gruppi di adolescenti con la chitarra o anziani con la coppola che giocano a briscola su un tavolo con la tovaglia a quadretti rossi macchiata dall’alone che lascia il vino rosso quando cola dal bicchiere… e non è raro trovare qualche bel gruppo di fanciulle in tacco e cappotto a sgarrare la dieta assaporando pancetta e vino sfuso.

Skerk - Prepotto

Skerk - Prepotto

Tra le osmize che più apprezzo c’è senza dubbio quella di Benjamin Zidarich, per la qualità dei vini e dei formaggi nota ormai a livello internazionale, aperta presso la bella cantina di Prepotto, e quella di Skerk, sempre a Prepotto! Un’altra che a me piace molto e che affaccia sul panorama triestino è l’osmiza di Elda Coslovich, in via Commerciale 180, nota a molti come “La 180”, e, a proposito di vista impareggiabile, consiglio l’osmiza di Dean Verginella, a Contovello.

Zidarich - Prepotto

Zidarich - Prepotto

Osmiza Coslovich - via commerciale 180 - ph.osmize.com

Osmiza Coslovich - via commerciale 180 - ph.osmize.com

Zidarich - Prepotto

Zidarich - Prepotto

Ma ammetto che la mia preferita in assoluto è quella di Ivan Coretti in strada per Longera (Prima apertura dal 2 al 12 Marzo 2017) ; mi piace particolarmente la loro presentazione dei piatti, con i salumi tagliati a velo e posati come se fossero dei petali di fiori, accompagnati dal cren e colorati dalle marmellate per accompagnare i formaggi!

Coretti - Longera

Coretti - Longera

Ora che vi ho raccontato delle osmize e di quali sono le mie preferite, sono curiosa di sapere se avete mai sperimentato l’”avventura osmiza” e di conoscere le vostre preferite!

 

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