28 Marzo 2016

Showcooking a casa Scarello

La mia speranza di imparare a cucinare non mi abbandona ma …

Rientrata a casa dopo lo Showcooking organizzato Agli Amici a Godia (Ud), sono carica e pronta a sfoderare le mie padelle per mettere in pratica le perle che mi sono state spigate! Prima però voglio scrivervi tutto altrimenti rischio di dimenticarmi qualche passaggio…

Lo faccio anche per cercare di trasmettervi quello che Emanuele Scarello (di cui vi avevo già parlato) insieme al suo Sous chef Raffaello Mazzolini ci hanno raccontato e preparato, deliziando i nostri palati.

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Lo spazio dove si è tenuto l’evento è quello del “Gnocchi Kitchen Bar”, inaugurato lo scorso Dicembre, dove viene mantenuta viva, in ricordo della vecchia osteria del paese, la filosofia della condivisione e convivialità: siamo raccolti intorno al tavolo che circonda una cucina aperta, con carta e penna in mano e occhi sgranati per carpire tutti i segreti di questa cucina stellata!

Sono ben 22 (ventidue!) le portate realizzate, accompagnate da deliziosi cocktails preparati amorevolmente e con un’immensa tecnica dal poliedrico “oste 2.0”, come ama definirsi Andrea Sbrizzo.

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Ecco alcune ricette per voi, iniziando dall’aperitivo:

Waffle salato :

200gr di farina

60 gr di burro

380 ml di latte

2 uova

150gr di grana padano (loro usano stagionato 27 mesi)

Sale

Pepe

½ bustina di lievito baking

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Prima si montano le uova con la frusta, poi si aggiunge il burro fuso e poi le polveri. Si lascia riposare et voilà, le jeux sont fait!

Questa invece la ricetta per una perfetta piadina croccante, che dev’essere rigorosamente esser fatta con lo STRUTTO:

1 kg di farina 00 (o manitoba)

180 gr di strutto

350 ml di acqua

35 gr di lievito in polvere

20 gr di sale

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Il trucco è versare la farina un po’ alla volta, amalgamare ed impastare per 15 minuti il composto (meglio avere un’impastatrice, perché Raffaello ci assicura che farlo manualmente vorrebbe dire convivere con l’acido lattico il giorno successivo)!

Si copre l’impasto con la pellicola e si lascia riposare.

Per la cottura va usata una padella antiaderente a temperatura elevata, dove si adagia la piadina senza aggiunta di olio o altro (tanto ci pensa lo strutto a far sì che non si attacchi).

Ovviamente può essere condita a vostro piacimento, ma a noi è stata proposta col formaggio e prosciutto!

Tra foto, appunti, risate e domande il tempo scorre veloce e spero di non essermi dimenticata qualche passaggio… ma so che voi, di sicuro più esperti di me, saprete fare tesoro delle ricette che mi auguro che faranno felici qualche amante della cucina!

Raffaello, che oltre ad essere il Sous chef è pure uno showman perfetto, ci tiene attenti come scolaretti e incalza: “Hai scritto? Hai scritto?!”. Tra gli insegnamenti preferiti il suo MadeHome : “Ci vogliono la S e la TA, il resto vien da sè”, dove la S sta per Sensibilità e la TA per Tanto Amore!

Passiamo ora al tonno tataki con alghe e aceto, che ricorda il nostro saor (condimento a base di cipolle in agrodolce utilizzato nella cucina veneziana per accompagnare alcune pietanze).

Per l’agrodolce:

500 ml acqua

500 ml zucchero

500 ml aceto (a piacere ma non il balsamico)

50 gr sale

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Occorre prima sbollentare velocemente le verdure e ancora calde passarle nel composto, ottenendo così l’agrodolce o Saor da adagiare sopra il tonno tataki, che invece verrà tenuto a temperatura ambiente prima di passarlo a scottare in padella (per un paio di minuti solamente!)

Arriviamo al pesce, moli (merlano) fritti in pastella.

Per la pastella:

600 ml birra

440 farina 00

30 gr lievito di birra

20 gr sale

Frittura in olio di semi d’arachidi

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Il segretissimissimo della pastella è di non mescolarla troppo: va girata per 3 SECONDI, e se anche il composto non si sarà amalgamato, “non dovete preoccuparvi” , racconta Raffaello, “basta coprirlo con la pellicola e lasciarlo riposare per una notte, o per almeno 10 ore”. Passate queste ore, diventerà omogeneo da solo.

Questa è l’ultima ricetta che vi racconto, ma se vi interessa saperne delle altre, potete scrivermi e cercherò di ricordarmi il resto! 🙂

Tra i molti cocktail assaggiati il mio preferito è stato il porto bianco al gin tonic con un ramoscello di mirto. Buono anche l’Aperol sour con limone, zucchero e succo di mirtillo rosso! E se vogliamo rimanere sui gusti locali, ottimo il Puccini con succo di mandarino e ribolla gialla di Princic, un vero tripudio di profumi!

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Ultima nota: la cucina di “Gnocchi Kitchen Bar” è di KitchenAid, un ibrido tra il domestico ed il professionale, che permette di realizzare tante pietanze, anche grazie ai forni più capienti e che arrivano ad alte temperature, ai frigoriferi speciali e… rullo di tamburi….al mitico ABBATTITORE! E’ questo il “must have” in una cucina che si rispetti e ho capito che se solo lo possedessi la mia vita da chef potrebbe prendere una strada in discesa: basta pasta aglio olio e peperoncino, con l’abbattitore il mio menù diventa quello di un grande chef!

Insomma, da oggi il mio concetto di status symbol cambia: ciao Birkin, ciao gioielli, io voglio l’abbattitore in cucina!

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