25 Maggio 2017

“Evadere” dalla città: Parco San Giovanni Trieste.

Sorseggiando un caffè tra rose, profumi e …

Nel 1908 venne inaugurato a Trieste l’ospedale psichiatrico cittadino, situato all’interno del Parco di San Giovanni. Negli anni Settanta il Parco diventò il luogo dell’innovazione e del cambiamento: è qui, infatti, che si realizzò una rivoluzione di portata internazionale nel campo della psichiatria, grazie a Franco Basaglia ed ai suoi collaboratori. L’ospedale ed il parco si aprirono alla città: quelli che fino a poco prima erano considerati malati furono liberi di uscire ed ai cittadini fu permesso di  entrare.

Grazie alla Legge 180, che fu la prima e unica legge che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici, l'Italia divenne il primo (e al 2016 l'unico) paese al mondo ad abolire gli ospedali psichiatrici.

Questo grazie alla volontà del grande Franco Basaglia che così pensava:

« Non è importante tanto il fatto che in futuro ci siano o meno manicomi e cliniche chiuse, è importante che noi adesso abbiamo provato che si può fare diversamente, ora sappiamo che c'è un altro modo di affrontare la questione; anche senza la costrizione. »

Qui si gode di un luogo tranquillo, dove potersi rigenerare. Amo rifugiarmi durante le giornate di primavera, quando il roseto regala il meglio di se.Oggi parco e città sono un giardino aperto, un laboratorio di imprenditoria sociale, di attività assistenziali e creative, di proposte culturali e di alta formazione.

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Il parco ha  circa 22 ettari ed ospita al suo interno 40 edifici di varie dimensioni, tra cui due Ville in stile inglese: Villa Renner e Villa Bottacin, quest’ultima trasformata in uno splendido Residence con piscina.

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Il roseto del Parco di San Giovanni inaugurato nel 2009 della Cooperativa Agricola San Pantaleone ospita quasi 5000 varietà di rose.

La Cooperativa, oltre a prendersi cura del roseto, realizza splendidi eventi come quello attualmente in corso “Rose libri musica vino”, una manifestazione che si svolge all’interno del parco, nella splendida cornice del roseto principale.

E’ un aperitivo culturale dove si discute di rose, annusandone e imparandone sempre qualcosa di nuovo;  vengono presentati libri sul giardinaggio e sul tema del verde, si degustano e si capiscono i vini del territorio, avvolti da un’atmosfera quasi surreale, data anche dall’accompagnamento musicale sempre diverso.

Una vera e propria magia! Si tiene una volta alla settimana, per quattro tramonti di maggio.

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Ma qui si può venire anche solo per una passeggiata e magari sostare a pranzo o a cena al bar- ristorante “ Il Posto delle Fragole” . Il luogo è veramente bello e molto tranquillo, specialmente durante le serate di caldo estivo: al tramonto è bello fermarsi per un aperitivo 😉

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Non posso non citare Lister, una sartoria sociale ubicata all’interno del parco: vi stupiranno con  riparazioni e modifiche della maglieria, con il riciclo dei filati e, su ordinazione, con le produzioni di maglieria e sartoria.

Una loro idea  divertente è il riciclo degli ombrelli, capirete che in una città dove il vento regna sovrano , il materiale da riutilizzare è veramente molto! Così con il recupero degli ombrelli rotti e gettati nei bottini, dopo le giornate di pioggia e bora, vengono creati nuovi oggetti di riutilizzo come shoppers, mantelline parapioggia, aquiloni e frisbee 😉

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Per comprendere a pieno chi siano tutti “gli abitanti” del parco vi consiglio di sbirciare qui: http://www.parcodisangiovanni.it/portfolio

Ed ora non possiamo far altro che onorare la Legge 180 e Basaglia, che hanno dato a molti il privilegio di poter godere di questi meravigliosi spazi, ma cosa ancor più importante hanno aperto le porte delle anime umane.

“Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita.”

(Alda Merini)

 

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