9 Gennaio 2019

Tre curiosità su Trieste che non tutti sanno

Perché il Ponterosso si chiama così? E che c’entra Napoleone con la Napoleonica?

Per la serie “a volte ritornano”, eccoci qui pronti per scoprire qualcosina in più su Trieste. Di articoli così io e Chiara ne abbiamo scritti diversi l’anno scorso, ve li ricordate? Non uno, non due, non tre ma ben quattro! E se è vero che pure le curiosità debbano essere dispensate in numero dispari (come i diamanti o le rose!) ecco qui il capitolo numero cinque di questa lunga serie.

 

Perché il Ponterosso si chiama così?

 

Per comprenderne l’etimologia dobbiamo fare un passo indietro. Il Canal Grande venne realizzato tra il 1754 e il 1756 da Matteo Pirona, artista veneziano; suo scopo era quello di permettere alle imbarcazioni di giungere direttamente nel cuore della città per scaricare e caricare le merci. Al giorno d’oggi, e questo lo sappiamo bene, è attraversato non solo da un ponte ma pure da una passerella pedonale. Il Ponte Rosso (dove oggi fa bella mostra di sé la statua dello scrittore James Joyce) venne costruito (in legno!) nel 1765 e fu per molto tempo l’unico ponte esistente; solo nel 1832 venne ampliato e riedificato, questa volta utilizzando il ferro.

Nel 1858 venne poi costruito il Ponte Verde, subito all’inizio del canale; nel 1904 a questa costruzione si affiancò il Ponte Bianco o Nuovo, sul quale transitava la ferrovia che un tempo collegava porto vecchio e nuovo. Ebbene, adesso ci siamo. Come potete ben intuire, il nome dei ponti deriva proprio dal colore con il quale erano stati dipinti in origine!

 

...e perché la statua di James Joyce è stata posizionata proprio sul Ponterosso?

 

 

Che lo scrittore di capolavori come l’Ulisse o Gente di Dublino abbia soggiornato a lungo nella città adriatica è cosa nota. Joyce arrivò a Trieste quando seppe che alla Berlitz School si era reso disponibile un posto di insegnante di lingua inglese; in verità, arrivato qui, scoprì ben presto che la posizione non era affatto libera e venne dunque mandato nella filiale di Pola. Nel 1905, quando tutti gli stranieri vennero espulsi per ragioni di controspionaggio, Joyce tornò a Trieste e venne assunto dalla Berlitz (la prima sede si trovava in via San Nicolò 32, poi al civico 33). No, la scelta di collocare la statua proprio sul Canal Grande non è stata assolutamente casuale, anche perché la prima abitazione dello scrittore e della sua compagna Nora si trovava al terzo piano di un palazzo di piazza del Ponterosso. Significativo.

 

Napoleone Bonaparte c’entra qualcosa con la Napoleonica?

 

Diciamo che non ha bisogno di presentazioni, vero? La strada vicentina o, appunto, Napoleonica, è forse uno dei sentieri più suggestivi che dominano golfo e città; quattro chilometri sul ciglione carsico che collegano Opicina a Prosecco. Ma perché questa passeggiata porta il nome di Napoleone? Ebbene, dovete sapere che una leggenda narra che furono proprio le truppe napoleoniche ad aprire il sentiero nel 1797. L’altro nome si richiama invece all’ingegnere Giacomo Vicentini, colui che progettò effettivamente il tracciato nel 1821.

 

Con la Napoleonica si chiude anche questa volta il nostro piccolo viaggio. Ma non temete, torneremo presto con nuove curiosità su Trieste e dintorni. A presto!

 

Daniela Mosetti

 

 

 

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